Tempi da record per l'abolizione dei buoni lavoro Inps.

Sembra davvero che le novità in materia del lavoro arrivino molto velocemente, in particolare riguardo ai Voucher, di cui probabilmente il forte abuso ne ha causato la repentina abolizione.



A cura del Dott. Argantino Rossi

Sembra davvero che le novità in materia del lavoro arrivino molto velocemente, in particolare riguardo ai Voucher, di cui probabilmente il forte abuso ne ha causato la repentina abolizione.

Si parla di un referendum da indire per il 28 maggio, ma all’improvviso il decreto Gentiloni 25/2017 ha definitivamente abrogato gli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act, contenenti le regole e la disciplina per l’utilizzo dei buoni lavoro Inps.

Dopo settimane di discussioni sulla riforma dei voucher, il Governo alla fine ne ha soltanto concesso l’utilizzo fino al 31 dicembre 2017 per chi li avesse già acquistati, vietando invece l’acquisto degli stessi a partire dal 18 marzo 2017, per l’immediato effetto del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Tutto ciò lascia però un vuoto normativo per la retribuzione di molte tipologie di lavoro, quali associazioni sportive, attività promozionali, famiglie e per tutte quelle tipologie di lavoro accessorio e occasionale per le quali non è previsto un inquadramento contrattuale specifico.

Questo regime transitorio non assicura però la regolarizzazione delle diverse tipologie di lavoro rischiando di favorire la crescita del lavoro nero, conseguenza di questa scelta frettolosa del Governo per evitare il referendum e un altro no. Volendo essere ottimisti, ci si auspica che questa manovra sia un punto di partenza verso gli standard europei (pensando ai Mini Jobs tedeschi), e non un trampolino di lancio nel buio che si è creato in questi giorni tra consulenti, lavoratori e datori di lavoro.

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