Rifiuti e autorizzazione integrata ambientale.

Decreto Legge 4 luglio 2015 n. 92. Misure urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale, per l'esercizio dell'attivitą d'impresa di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale.



Il Decreto Legge 4 luglio 2015 n. 92 in tema di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale ed in tema di esercizio dell'attività d'impresa di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 153 del 4 luglio 2015. 

  • Misure  urgenti  per  l'esercizio  dell'attivita'   di   impresa   di
                stabilimenti oggetto di sequestro giudiziario 
     
    Al fine di garantire il necessario bilanciamento tra le esigenze
    di   continuita'   dell'attivita'   produttiva,    di    salvaguardia
    dell'occupazione, della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e
    dell'ambiente  salubre,  nonche'  delle   finalita'   di   giustizia,
    l'esercizio dell'attivita' di impresa degli stabilimenti di interesse
    strategico nazionale non e' impedito dal provvedimento di  sequestro,
    come gia' previsto dall'articolo 1,  comma  4,  del  decreto-legge  3
    dicembre 2012, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge  24
    dicembre 2012, n. 231, quando lo stesso si riferisca  ad  ipotesi  di
    reato inerenti alla sicurezza dei lavoratori. 
    
    Tenuto conto della rilevanza degli  interessi  in  comparazione,
    nell'ipotesi di cui  al  comma  1,  l'attivita'  d'impresa  non  puo'
    protrarsi per un periodo di tempo superiore a 12  mesi  dall'adozione
    del provvedimento di sequestro. 
    
     Per la prosecuzione dell'attivita' degli stabilimenti di cui  al
    comma 1, senza soluzione di continuita', l'impresa deve  predisporre,
    nel termine perentorio di 30 giorni dall'adozione  del  provvedimento
    di sequestro, un piano recante misure e attivita'  aggiuntive,  anche
    di tipo provvisorio, per la tutela  della  sicurezza  sui  luoghi  di
    lavoro, riferite all'impianto oggetto del provvedimento di sequestro.
    L'avvenuta predisposizione  del  piano  e'  comunicata  all'autorita'
    giudiziaria procedente. 
    
     Il piano e' trasmesso al  Comando  provinciale  dei  Vigili  del
    fuoco, agli uffici della ASL e dell'INAIL competenti  per  territorio
    per le rispettive attivita' di  vigilanza  e  controllo,  che  devono
    garantire un costante monitoraggio delle aree di  produzione  oggetto
    di sequestro, anche mediante lo svolgimento di  ispezioni  dirette  a
    verificare l'attuazione delle misure ed attivita' aggiuntive previste
    nel piano. Le amministrazioni provvedono alle attivita' previste  dal
    presente  comma  nell'ambito   delle   competenze   istituzionalmente
    attribuite, con le risorse previste a legislazione vigente. 
     
    Le disposizioni del presente  articolo  si  applicano  anche  ai
    provvedimenti di sequestro gia' adottati  alla  data  di  entrata  in
    vigore del presente decreto e i  termini  di  cui  ai  commi  2  e  3
    decorrono dalla medesima data. 
    
                           
 

DECRETO-LEGGE 4 luglio 2015, n. 92

Misure urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale, nonche' per l'esercizio dell'attivita' d'impresa di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale.

Gazzetta Ufficiale n. 153 del 4 luglio 2015. 

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87, quinto comma, della Costituzione;

Ritenuta la straordinaria necessita' ed urgenza di emanare disposizioni che assicurino la coerenza e l'uniforme applicazione delle definizioni di produttore, di raccolta e di deposito temporaneo di rifiuti, al fine di uniformare la disciplina nazionale con quanto stabilito dalla direttiva 2008/98/UE, con particolare riferimento alle attivita' che costituiscono l'iter tecnico-amministrativo di produzione e gestione dei rifiuti;

Ritenuta, altresi', la straordinaria necessita' ed urgenza di adottare una disciplina transitoria volta a consentire che le installazioni sottoposte ad autorizzazione integrata ambientale a seguito dell'entrata in vigore del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 46, di attuazione della direttiva 2010/75/UE, gia' operanti nel pieno rispetto dei requisiti stabiliti dalla direttiva medesima, possano proseguire il proprio esercizio nelle more della definizione dei procedimenti amministrativi di autorizzazione da parte delle competenti autorita' regionali;

Considerata la straordinaria necessita' ed urgenza di emanare disposizioni che assicurino la prosecuzione, per un periodo determinato, dell'attivita' produttiva degli stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale interessati da un provvedimento giudiziario di sequestro dei beni;

Considerata, altresi', la straordinaria necessita' ed urgenza di garantire che le misure, anche di carattere provvisorio volte ad assicurare la prosecuzione dell'attivita' produttiva dei medesimi stabilimenti, siano adempiute secondo condizioni e prescrizioni contenute in un apposito piano, a salvaguardia dell'occupazione, della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell'ambiente;

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 3 luglio 2015; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e dei Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della giustizia;

E M A N A il seguente decreto-legge:

Art. 1

Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152

1. All'articolo 183, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) alla lettera f), dopo le parole: "produce rifiuti" sono aggiunte le parole: "e il soggetto al quale sia giuridicamente riferibile detta produzione";

b) alla lettera o), dopo la parola: "deposito" e' aggiunta la seguente: "preliminare alla raccolta";

c) alla lettera bb), la parola: "effettuato" e' sostituita dalle seguenti: "e il deposito preliminare alla raccolta ai fini del trasporto di detti rifiuti in un impianto di trattamento, effettuati" e dopo le parole: "sono prodotti" sono inserite le seguenti: ", da intendersi quale l'intera area in cui si svolge l'attivita' che ha determinato la produzione dei rifiuti".

Art. 2

Modifiche all'articolo 29 del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 46

1. All'articolo 29, del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 46, il comma 3 e' sostituito dal seguente: "3. L'autorita' competente conclude i procedimenti avviati in esito alle istanze di cui al comma 2, entro il 7 luglio 2015. In ogni caso, nelle more della conclusione dei procedimenti, le installazioni possono continuare l'esercizio in base alle autorizzazioni previgenti, se del caso opportunamente aggiornate a cura delle autorita' che le hanno rilasciate, a condizione di dare piena attuazione, secondo le tempistiche prospettate nelle istanze di cui al comma 2, agli adeguamenti proposti nelle predette istanze, in quanto necessari a garantire la conformita' dell'esercizio dell'installazione con il Titolo III-bis, della Parte seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.".

Art. 3

Misure urgenti per l'esercizio dell'attivita' di impresa di stabilimenti oggetto di sequestro giudiziario

1. Al fine di garantire il necessario bilanciamento tra le esigenze di continuita' dell'attivita' produttiva, di salvaguardia dell'occupazione, della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell'ambiente salubre, nonche' delle finalita' di giustizia, l'esercizio dell'attivita' di impresa degli stabilimenti di interesse strategico nazionale non e' impedito dal provvedimento di sequestro, come gia' previsto dall'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2012, n. 231, quando lo stesso si riferisca ad ipotesi di reato inerenti alla sicurezza dei lavoratori.

2. Tenuto conto della rilevanza degli interessi in comparazione, nell'ipotesi di cui al comma 1, l'attivita' d'impresa non puo' protrarsi per un periodo di tempo superiore a 12 mesi dall'adozione del provvedimento di sequestro.

3. Per la prosecuzione dell'attivita' degli stabilimenti di cui al comma 1, senza soluzione di continuita', l'impresa deve predisporre, nel termine perentorio di 30 giorni dall'adozione del provvedimento di sequestro, un piano recante misure e attivita' aggiuntive, anche di tipo provvisorio, per la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro, riferite all'impianto oggetto del provvedimento di sequestro. L'avvenuta predisposizione del piano e' comunicata all'autorita' giudiziaria procedente.

4. Il piano e' trasmesso al Comando provinciale dei Vigili del fuoco, agli uffici della ASL e dell'INAIL competenti per territorio per le rispettive attivita' di vigilanza e controllo, che devono garantire un costante monitoraggio delle aree di produzione oggetto di sequestro, anche mediante lo svolgimento di ispezioni dirette a verificare l'attuazione delle misure ed attivita' aggiuntive previste nel piano. Le amministrazioni provvedono alle attivita' previste dal presente comma nell'ambito delle competenze istituzionalmente attribuite, con le risorse previste a legislazione vigente.

5. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ai provvedimenti di sequestro gia' adottati alla data di entrata in vigore del presente decreto e i termini di cui ai commi 2 e 3 decorrono dalla medesima data.

Art. 4

Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione in legge.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.

E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addi' 4 luglio 2015 MATTARELLA Renzi, Presidente del Consiglio dei ministri Galletti, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Guidi, Ministro dello sviluppo economico Orlando, Ministro della giustizia Visto, il Guardasigilli: Orlando

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