Riforma banche popolari. Le principali novità.

Decreto Legge 24 gennaio 2015 n. 3. Misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti. G.U. n. 19 del 24 gennaio 2015.



RIFORMA BANCHE POPOLARI.

Con Decreto Legge 24 gennaio 2015 n. 3, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24 gennaio 2015  sono state varate misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti.
Il Decreto Legge in oggetto è stato emanato in relazione alla straordinaria necessità ed urgenza di avviare il processo di adeguamento al sistema bancario agli indirizzi europei per renderlo competitivo ed elevare il livello di tutela dei consumatori e di favorire lo sviluppo dell’economia del Paese, promuovendo una maggiore patrimonializzazione delle imprese italiane ed il concorso delle piccole e medie imprese nei processi di innovazione del sistema produttivo, oltre a quella necessità ed urgenza di adottare disposizioni volte a favorire l’incremento degli investimenti, l’attrazione dei capitali e degli investitori istituzionali esteri, nonché favorire lo sviluppo del credito per l’export. 

Di seguito le principali novità della riforma delle banche popolari.

  •  Limitazione del diritto al rimborso delle azioni in caso di recesso. 

-    Nelle banche popolari  il  diritto  al  rimborso  delle azioni nel caso di recesso, anche a seguito di trasformazione,  morte o esclusione del socio, e' limitato  secondo  quanto  previsto  dalla Banca d'Italia, anche in deroga a norme di  legge,  laddove  cio'  e' necessario  ad  assicurare  la  computabilita'   delle   azioni   nel patrimonio di vigilanza di qualita' primaria della banca. Agli stessi fini, la Banca d'Italia puo' limitare il diritto  al  rimborso  degli altri strumenti di capitale emessi.» (art. 28 comma 2 ter D.lgs. 1 settembre 1993 n. 385).

  • L’attivo della banca popolare non può superare 8 miliardi di euro.

-    L'attivo della banca popolare  non  puo'  superare  8 miliardi di euro. Se la banca è capogruppo di un gruppo bancario, il limite e' determinato a livello consolidato. 
            In caso di superamento del limite l'organo di amministrazione convoca l'assemblea per le determinazioni del caso. Se entro un anno dal superamento del limite l'attivo non e' stato ridotto al di sotto della soglia ne'  e'  stata  deliberata  la trasformazione in societa' per azioni ai sensi dell'articolo 31 o  la liquidazione, la Banca d'Italia, tenuto  conto  delle  circostanze  e dell'entita'  del  superamento,   puo'   adottare   il   divieto   di intraprendere  nuove  operazioni  ai  sensi  dell'articolo  78,  o  i provvedimenti previsti nel titolo IV, capo I, sezione I,  o  proporre alla   Banca   centrale   europea   la   revoca   dell'autorizzazione all'attivita' bancaria e al Ministro dell'economia e delle finanze la liquidazione  coatta  amministrativa.  Restano  fermi  i  poteri   di intervento e sanzionatori attribuiti alla Banca d'Italia dal presente decreto legislativo. 
     

  • Trasformazioni e fusioni. 

Le trasformazioni di banche popolari in societa' per azioni o le fusioni a cui prendano parte banche popolari e da cui risultino societa'  per azioni sono deliberate: 
          a) in prima convocazione, con la maggioranza dei due  terzi dei voti espressi, purche' all'assemblea sia rappresentato almeno  un decimo dei soci della banca; 
          b) in seconda convocazione, con la maggioranza di due terzi dei voti espressi, qualunque  sia  il  numero  dei  soci  intervenuti all'assemblea. 

  • Numero massimo di deleghe che possono essere conferite ad un socio.

In deroga a quanto previsto dall'articolo 2539, primo comma, del codice civile, gli statuti delle banche popolari determinano il  numero  massimo  di deleghe che possono essere conferite  ad  un  socio;  in  ogni  caso, questo numero non e' inferiore a 10 e non e' superiore a 20.

  •  Entro quando le banche popolari   devono adeguarsi?

In sede di prima applicazione del presente  decreto,  le  banche popolari autorizzate al momento dell'entrata in vigore  del  presente decreto si adeguano a quanto stabilito  ai  sensi  dell'articolo  29, commi 2-bis e 2-ter, del decreto legislativo 1°  settembre  1993,  n. 385, introdotti dal presente articolo, entro 18 mesi  dalla  data  di entrata in vigore delle  disposizioni  di  attuazione  emanate  dalla Banca d'Italia ai sensi del medesimo articolo 29. 
                               

  •   Portabilita' conti correnti 

   Gli istituti bancari e i prestatori di servizi di pagamento,  in caso di trasferimento di un conto di pagamento, adottano e concludono la procedura di cui all'articolo  10,  paragrafi  da  2  a  6,  della direttiva n. 2014/92/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 luglio 2014, entro i termini ivi previsti, senza  oneri  e  spese  di portabilita' a carico del cliente. 
 In caso di mancato rispetto delle modalita' e dei termini di cui al comma 1,  l'istituto  bancario  o  il  prestatore  di  servizi  di pagamento e' tenuto a risarcire il cliente in misura proporzionale al ritardo e alla disponibilita' esistente sul  conto  di  pagamento  al momento della richiesta di trasferimento. 
 In caso di richiesta di trasferimento del  conto  di  pagamento, unitamente alla richiesta di trasferimento di  strumenti  finanziari, di ordini di pagamento e di ulteriori servizi  e  strumenti  ad  esso associati, la portabilita' si conclude senza ulteriori oneri e  spese per il consumatore. 
Le banche e gli intermediari finanziari rendono noti  gli indicatori che assicurano la trasparenza informativa alla  clientela, quali l'indicatore sintetico di costo e il profilo dell'utente, anche attraverso gli sportelli automatici e gli strumenti di accesso remoto ai servizi bancari.

  •  Piccole e medie imprese innovative 

  Per "piccole e medie  imprese  innovative",  di  seguito "PMI  innovative",  si  intendono  le  PMI,   come   definite   dalla raccomandazione 2003/361/CE, che possiedono i seguenti requisiti: 
    a) la residenza in Italia ai sensi  dell'articolo  73  del  testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della  Repubblica  22   dicembre   1986,   n.   917,   e   successive modificazioni, o in uno degli Stati membri dell'Unione europea  o  in Stati aderenti all'accordo sullo spazio  economico  europeo,  purche' abbiano una sede produttiva o una filiale in Italia; 
    b)  la  certificazione  dell'ultimo  bilancio  e   dell'eventuale bilancio consolidato redatto  da  un  revisore  contabile  o  da  una societa' di revisione iscritti nel registro dei revisori contabili; 
    c)  l'assenza  di  possesso  di  azioni  quotate  su  un  mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione; 
    d)  l'assenza  di  iscrizione  al  registro   speciale   previsto all'articolo 25, comma 8, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n.  179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221; 
    e) almeno due dei seguenti requisiti: 
      1) volume di spesa in ricerca e sviluppo  in  misura  uguale  o superiore al 3 per cento della maggiore entita' fra  costo  e  valore totale della produzione della PMI  innovativa.  Dal  computo  per  le spese in ricerca e sviluppo sono escluse le spese per  l'acquisto  di beni immobili. Ai fini del presente decreto,  in  aggiunta  a  quanto previsto dai principi contabili, sono altresi' da annoverarsi tra  le spese  in  ricerca  e  sviluppo:  le  spese  relative  allo  sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del piano industriale;  le  spese  relative  ai  servizi  di incubazione  forniti  da   incubatori   certificati   come   definiti dall'articolo 25, comma 5, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n.  221; i costi lordi di personale interno  e  consulenti  esterni  impiegati nelle  attivita'   di   ricerca   e   sviluppo,   inclusi   soci   ed amministratori; le spese legali per la registrazione e protezione  di
proprieta' intellettuale, termini e licenze d'uso. Le spese risultano dall'ultimo bilancio approvato e sono descritte in nota integrativa; 
      2) impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi  titolo, in percentuale uguale  o  superiore  al  quinto  della  forza  lavoro complessiva, di personale in  possesso  di  titolo  di  dottorato  di ricerca  o  che  sta  svolgendo  un  dottorato  di   ricerca   presso un'universita' italiana o straniera, oppure in possesso di  laurea  e che  abbia  svolto,  da  almeno  tre  anni,  attivita'   di   ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in  Italia o all'estero, ovvero, in percentuale uguale o superiore  a  un  terzo della forza lavoro complessiva, di personale in  possesso  di  laurea magistrale  ai  sensi  dell'articolo  3  del  decreto  del   Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270; 
      3) titolarita', anche  quali  depositarie  o  licenziatarie  di almeno  una  privativa  industriale,  relativa   a   una   invenzione industriale,  biotecnologica,  a  una  topografia   di   prodotto   a semiconduttori o a una nuova varieta' vegetale ovvero titolarita' dei diritti  relativi  ad  un  programma   per   elaboratore   originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i  programmi  per elaboratore,  purche'  tale  privativa  sia  direttamente   afferente all'oggetto sociale e all'attivita' di impresa.». 

  • Sezione speciale del registro delle imprese: modalità di presentazione della domanda.

 Presso  le  Camere  di  commercio,  industria,  artigianato   e agricoltura e' istituita una apposita sezione speciale  del  registro delle imprese di cui all'articolo 2188 del codice civile,  a  cui  le PMI innovative  devono  essere  iscritte;  la  sezione  speciale  del registro delle imprese consente la condivisione, nel  rispetto  della normativa  sulla  tutela  dei  dati  personali,  delle   informazioni relative,  per  le  PMI  innovative:  all'anagrafica,   all'attivita' svolta, ai soci fondatori e agli altri collaboratori,  al  fatturato, al patrimonio netto, al sito internet,  ai  rapporti  con  gli  altri attori della filiera. 
 L'iscrizione avviene a seguito di presentazione della domanda in formato elettronico, contenente le seguenti informazioni: 
    a) data e luogo di costituzione, nome e indirizzo del notaio; 
    b) sede principale ed eventuali sedi periferiche; 
    c) oggetto sociale; 
    d) breve descrizione dell'attivita' svolta, comprese  l'attivita' e le spese in ricerca e sviluppo; 
    e)  elenco  dei  soci  con  trasparenza  rispetto  a  fiduciarie, holding, con autocertificazione di veridicita'; 
    f) elenco delle societa' partecipate; 
    g) curriculum vitae dei soci e del personale la  cui  prestazione lavorativa e' connessa all'attivita' innovativa delle PMI; 
    h) indicazione  dell'esistenza  di  relazioni  professionali,  di collaborazione o commerciali con incubatori certificati,  investitori istituzionali e professionali, universita' e centri di ricerca; 
    i) ultimo bilancio depositato, nello standard XBRL; 
    l) elenco dei diritti di privativa su  proprieta'  industriale  e intellettuale; 
    m) sito internet. 
 Le informazioni di cui al comma 3 sono aggiornate  entro  il  30 giugno e il 31 dicembre di ciascun anno e sono sottoposte  al  regime di pubblicita' di cui al comma 3. 
 Le informazioni  di  cui  al  comma  3  sono  rese  disponibili, assicurando  la  massima  trasparenza  e  accessibilita',   per   via telematica o su supporto informatico in formato  tabellare  gestibile da  motori  di  ricerca,   con   possibilita'   di   elaborazione   e ripubblicazione  gratuita  da  parte  di  soggetti  terzi.   Le   PMI innovative   assicurano   l'accesso   informatico    alle    suddette informazioni dalla home page del proprio sito Internet. 
  Entro 30 giorni dall'approvazione del bilancio e comunque  entro sei mesi dalla  chiusura  di  ciascun  esercizio,  il  rappresentante legale delle PMI innovative attesta il mantenimento del possesso  dei requisiti previsti dall'articolo 1,  comma  5-undecies,  del  decreto legislativo 24 febbraio 1998, n.  58,  introdotto  dal  comma  1  del presente articolo, e deposita tale dichiarazione presso l'ufficio del registro delle imprese. 
  Entro 60 giorni dalla perdita dei requisiti di cui  all'articolo 1, comma 5-undecies, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, introdotto dal comma 1 del presente articolo, le PMI innovative  sono cancellate  d'ufficio  dalla  sezione  speciale  del  registro  delle imprese di cui al  comma  2,  permanendo  l'iscrizione  alla  sezione ordinaria del registro delle imprese. Alla perdita dei  requisiti  e' equiparato il mancato deposito della dichiarazione di cui al comma 6.

 Le Camere di commercio, industria,  artigianato  e  agricoltura, provvedono alle attivita' di cui  al  presente  articolo  nell'ambito delle  dotazioni  finanziarie,  umane  e  strumentali  disponibili  a legislazione vigente. 

  • Societa'   di   servizio   per   la   patrimonializzazione    e    la ristrutturazione delle imprese  

   Il  Governo,  al  fine dell'istituzione  di  una  societa'  per  azioni  (di   seguito,   la
"Societa'") per la patrimonializzazione e la  ristrutturazione  delle imprese con sede in Italia, promuove la sottoscrizione  del  capitale da parte di investitori istituzionali e  professionali.  La  Societa' intraprende iniziative per  il  rilancio  di  imprese  industriali  o gruppi di imprese con sede in Italia (di seguito, le "Imprese")  che, nonostante temporanei  squilibri  patrimoniali  o  finanziari,  siano caratterizzate da adeguate prospettive industriali e di  mercato,  ma necessitino  di  ridefinizione  della  struttura  finanziaria  o   di adeguata   patrimonializzazione   o   comunque   di   interventi   di ristrutturazione.  
La  Societa'   opera   secondo   i   principi   di economicita' e convenienza propri degli operatori privati di mercato, anche mediante l'utilizzo di strumenti finanziari e veicoli societari e senza nuovi  o  maggiori  oneri  per  la  finanza  pubblica,  salva l'eventuale concessione di garanzie onerose di cui al comma 4. 
  La Societa' ha lo scopo di promuovere e realizzare operazioni di ristrutturazione,  di  sostegno  e   riequilibrio   della   struttura finanziaria e patrimoniale delle  imprese,  favorendo,  tra  l'altro, processi di consolidamento industriale. A tal fine, la Societa'  puo' investire  capitale  raccolto  in  proprio,  compiere  operazioni  di finanziamento, acquisire o  succedere  in  rapporti  esistenti  anche ridefinendone le condizioni e i termini, al servizio  dello  sviluppo operativo e dei piani di medio-termine all'uopo predisposti, compreso l'affitto  o  la  gestione  di  aziende,  rami  di  aziende  o   siti produttivi. 
 
Il  capitale  della  Societa'  e'  sottoscritto  da  investitori istituzionali  e  professionali.  

La  sottoscrizione   del   capitale azionario della Societa', con eventuale emissione di azioni anche  di diversa  categoria,  come  l'apporto  al  patrimonio  netto   tramite strumenti finanziari di diversa tipologia avviene nel  quadro  di  un progetto ad esecuzione progressiva. L'articolazione  delle  categorie di azioni e delle tipologie di strumenti finanziari e la  definizione dell'organizzazione del governo societario sono volte a  favorire  la raccolta delle risorse fra investitori di tipologia diversificata (di seguito, gli "Investitori"). 
Per lo stesso fine alcune  categorie  di investitori possono avvalersi della garanzia dello Stato  nel  limite delle risorse di cui al successivo comma 8. 
Agli azionisti che non si avvalgono della garanzia dello Stato sono riconosciuti i  particolari diritti previsti dallo statuto della Societa'. 
Gli azionisti  che  si  avvalgono  della  garanzia  dello  Stato riconoscono allo Stato un corrispettivo per la garanzia, orientato al mercato in conformita' alla normativa della UE in  materia,  anche  a valere sulla quota degli utili ad essi distribuiti. 
 I soggetti che concorrono alla gestione della  Societa'  operano in situazione di completa neutralita', imparzialita', indipendenza  e terzieta' rispetto  agli  Investitori.  L'organizzazione  dei  flussi informativi e' indirizzata  alla  trasparenza  dei  processi  e  alla responsabilizzazione dei soggetti coinvolti negli stessi. 
Obiettivo della Societa' e' la cessione delle partecipate ovvero il trasferimento dei beni e rapporti oggetto del singolo investimento entro  il  termine  stabilito  dallo  statuto.   La   societa'   deve distribuire almeno i due terzi degli utili prodotti. 
 
Con decreto  del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri,  di concerto il Ministro dell'economia e delle finanze e con il  Ministro dello sviluppo economico, sono definite le caratteristiche e la quota massima di coperture della garanzia, i  criteri  e  le  modalita'  di concessione ed escussione della garanzia stessa e gli obblighi  verso lo Stato dei soggetti che si avvalgono della garanzia. Lo  schema  di decreto e' trasmesso ai competenti organi dell'Unione europea per gli eventuali assensi.

  • Ricorso facoltativo alla provvista  CDP  per  banche  e  intermediari finanziari che erogano finanziamenti alle PMI  

 I contributi di cui all'articolo 2, comma 4,  del  decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla  legge  9 agosto 2013, n. 98, possono essere riconosciuti alle piccole e  medie imprese che abbiano ottenuto un finanziamento, compresa la  locazione finanziaria per le finalita' di cui al comma 1 dello stesso  articolo 2, non necessariamente erogato a  valere  sul  plafond  di  provvista costituito, per le finalita' di cui all'articolo 3, comma  4-bis  del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con  modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, presso la gestione  separata  della Cassa depositi e prestiti. 
 Con decreto del Ministro dello sviluppo economico,  di  concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare  ai  sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n.  400,  sono stabiliti i requisiti, le condizioni di accesso  e  le  modalita'  di erogazione dei contributi di cui al comma 1.  

IL TESTO INTEGRALE. 

DECRETO-LEGGE 24 gennaio 2015, n. 3

Misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti.

Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24 gennaio 2015.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;

Ritenuta la straordinaria necessita' ed urgenza di avviare il processo di adeguamento al sistema bancario agli indirizzi europei per renderlo competitivo ed elevare il livello di tutela dei consumatori e di favorire lo sviluppo dell'economia del Paese, promuovendo una maggiore patrimonializzazione delle imprese italiane ed il concorso delle piccole e medie imprese nei processi di innovazione del sistema produttivo; Ritenuta altresi' la straordinaria necessita' ed urgenza di adottare disposizioni volte a favorire l'incremento degli investimenti, l'attrazione dei capitali e degli investitori istituzionali esteri, nonche' favorire lo sviluppo del credito per l'export;

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 20 gennaio 2015;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio e dei Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico;

E M A N A il seguente decreto-legge:

Art. 1

Banche popolari

1. Al testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all'articolo 28, dopo il comma 2-bis, e' aggiunto il seguente: «2-ter. Nelle banche popolari il diritto al rimborso delle azioni nel caso di recesso, anche a seguito di trasformazione, morte o esclusione del socio, e' limitato secondo quanto previsto dalla Banca d'Italia, anche in deroga a norme di legge, laddove cio' e' necessario ad assicurare la computabilita' delle azioni nel patrimonio di vigilanza di qualita' primaria della banca. Agli stessi fini, la Banca d'Italia puo' limitare il diritto al rimborso degli altri strumenti di capitale emessi.»;

b) all'articolo 29:

1) dopo il comma 2, sono inseriti i seguenti: «2-bis. L'attivo della banca popolare non puo' superare 8 miliardi di euro. Se la banca e' capogruppo di un gruppo bancario, il limite e' determinato a livello consolidato. 2-ter. In caso di superamento del limite di cui al comma 2-bis, l'organo di amministrazione convoca l'assemblea per le determinazioni del caso. Se entro un anno dal superamento del limite l'attivo non e' stato ridotto al di sotto della soglia ne' e' stata deliberata la trasformazione in societa' per azioni ai sensi dell'articolo 31 o la liquidazione, la Banca d'Italia, tenuto conto delle circostanze e dell'entita' del superamento, puo' adottare il divieto di intraprendere nuove operazioni ai sensi dell'articolo 78, o i provvedimenti previsti nel titolo IV, capo I, sezione I, o proporre alla Banca centrale europea la revoca dell'autorizzazione all'attivita' bancaria e al Ministro dell'economia e delle finanze la liquidazione coatta amministrativa. Restano fermi i poteri di intervento e sanzionatori attribuiti alla Banca d'Italia dal presente decreto legislativo. 2-quater. La Banca d'Italia detta disposizioni di attuazione del presente articolo.»;

2) il comma 3 e' abrogato;

c) l'articolo 31 e' sostituito dal seguente: «Articolo 31. (Trasformazioni e fusioni). - 1. Le trasformazioni di banche popolari in societa' per azioni o le fusioni a cui prendano parte banche popolari e da cui risultino societa' per azioni sono deliberate: a) in prima convocazione, con la maggioranza dei due terzi dei voti espressi, purche' all'assemblea sia rappresentato almeno un decimo dei soci della banca; b) in seconda convocazione, con la maggioranza di due terzi dei voti espressi, qualunque sia il numero dei soci intervenuti all'assemblea. 2. In caso di recesso resta fermo quanto previsto dall'articolo 28, comma 2-ter. 3. Si applicano gli articoli 56 e 57.»;

d) all'articolo 150-bis:

1) al comma 1, le parole: "banche popolari e alle" sono soppresse;

2) il comma 2 e' sostituito dal seguente: «2. Alle banche popolari non si applicano le seguenti disposizioni del codice civile: 2349, secondo comma, 2512, 2513, 2514, 2519, secondo comma, 2522, 2525, primo, secondo, terzo e quarto comma, 2527, secondo e terzo comma, 2528, terzo e quarto comma, 2530, primo, secondo, terzo, quarto e quinto comma, 2538, secondo comma, secondo periodo, e quarto comma, 2540, secondo comma, 2542, secondo e quarto comma, 2543, primo e secondo comma, 2545-bis, 2545-quater, 2545-quinquies, 2545-octies, 2545-decies, 2545-undecies, terzo comma, 2545-terdecies, 2545-quinquiesdecies, 2545-sexiesdecies, 2545-septiesdecies e 2545-octiesdecies.»;

3) il comma 2-bis e' sostituito dal seguente: «2-bis. In deroga a quanto previsto dall'articolo 2539, primo comma, del codice civile, gli statuti delle banche popolari determinano il numero massimo di deleghe che possono essere conferite ad un socio; in ogni caso, questo numero non e' inferiore a 10 e non e' superiore a 20.»; 2. In sede di prima applicazione del presente decreto, le banche popolari autorizzate al momento dell'entrata in vigore del presente decreto si adeguano a quanto stabilito ai sensi dell'articolo 29, commi 2-bis e 2-ter, del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, introdotti dal presente articolo, entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore delle disposizioni di attuazione emanate dalla Banca d'Italia ai sensi del medesimo articolo 29.

Art. 2

Portabilita' conti correnti

1. Gli istituti bancari e i prestatori di servizi di pagamento, in caso di trasferimento di un conto di pagamento, adottano e concludono la procedura di cui all'articolo 10, paragrafi da 2 a 6, della direttiva n. 2014/92/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 luglio 2014, entro i termini ivi previsti, senza oneri e spese di portabilita' a carico del cliente.

2. In caso di mancato rispetto delle modalita' e dei termini di cui al comma 1, l'istituto bancario o il prestatore di servizi di pagamento e' tenuto a risarcire il cliente in misura proporzionale al ritardo e alla disponibilita' esistente sul conto di pagamento al momento della richiesta di trasferimento.

3. In caso di richiesta di trasferimento del conto di pagamento, unitamente alla richiesta di trasferimento di strumenti finanziari, di ordini di pagamento e di ulteriori servizi e strumenti ad esso associati, la portabilita' si conclude senza ulteriori oneri e spese per il consumatore.

4. All'articolo 116 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, dopo il comma 1, e' inserito il seguente: «1-bis. Le banche e gli intermediari finanziari rendono noti gli indicatori che assicurano la trasparenza informativa alla clientela, quali l'indicatore sintetico di costo e il profilo dell'utente, anche attraverso gli sportelli automatici e gli strumenti di accesso remoto ai servizi bancari.».

Art. 3

SACE

1. Al fine di rafforzare l'attivita' di SACE S.p.A. a supporto dell'export e dell'internazionalizzazione dell'economia italiana e la sua competitivita' rispetto alle altre entita' che operano con le stesse finalita' sui mercati internazionali, SACE S.p.A. e' autorizzata a svolgere il proprio intervento anche attraverso l'esercizio del credito diretto, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385. Tale attivita' e' svolta previa autorizzazione della Banca d'Italia, nel rispetto delle normative internazionali, europee e nazionali in materia. SACE S.p.A. in conformita' alla citata normativa, definisce le modalita' operative piu' idonee relativamente a quanto previsto nel presente articolo.

Art. 4

Piccole e medie imprese innovative

1. All'articolo 1, del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazioni finanziarie di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, dopo il comma 5-decies e' inserito il seguente: «5-undecies. Per "piccole e medie imprese innovative", di seguito "PMI innovative", si intendono le PMI, come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE, che possiedono i seguenti requisiti:

a) la residenza in Italia ai sensi dell'articolo 73 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, o in uno degli Stati membri dell'Unione europea o in Stati aderenti all'accordo sullo spazio economico europeo, purche' abbiano una sede produttiva o una filiale in Italia;

b) la certificazione dell'ultimo bilancio e dell'eventuale bilancio consolidato redatto da un revisore contabile o da una societa' di revisione iscritti nel registro dei revisori contabili;

c) l'assenza di possesso di azioni quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione;

d) l'assenza di iscrizione al registro speciale previsto all'articolo 25, comma 8, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221;

e) almeno due dei seguenti requisiti:

1) volume di spesa in ricerca e sviluppo in misura uguale o superiore al 3 per cento della maggiore entita' fra costo e valore totale della produzione della PMI innovativa. Dal computo per le spese in ricerca e sviluppo sono escluse le spese per l'acquisto di beni immobili. Ai fini del presente decreto, in aggiunta a quanto previsto dai principi contabili, sono altresi' da annoverarsi tra le spese in ricerca e sviluppo: le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del piano industriale; le spese relative ai servizi di incubazione forniti da incubatori certificati come definiti dall'articolo 25, comma 5, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221; i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attivita' di ricerca e sviluppo, inclusi soci ed amministratori; le spese legali per la registrazione e protezione di proprieta' intellettuale, termini e licenze d'uso. Le spese risultano dall'ultimo bilancio approvato e sono descritte in nota integrativa;

2) impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al quinto della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un'universita' italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attivita' di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all'estero, ovvero, in percentuale uguale o superiore a un terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale ai sensi dell'articolo 3 del decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270;

3) titolarita', anche quali depositarie o licenziatarie di almeno una privativa industriale, relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varieta' vegetale ovvero titolarita' dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purche' tale privativa sia direttamente afferente all'oggetto sociale e all'attivita' di impresa.».

2. Presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e' istituita una apposita sezione speciale del registro delle imprese di cui all'articolo 2188 del codice civile, a cui le PMI innovative devono essere iscritte; la sezione speciale del registro delle imprese consente la condivisione, nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali, delle informazioni relative, per le PMI innovative: all'anagrafica, all'attivita' svolta, ai soci fondatori e agli altri collaboratori, al fatturato, al patrimonio netto, al sito internet, ai rapporti con gli altri attori della filiera.

3. L'iscrizione avviene a seguito di presentazione della domanda in formato elettronico, contenente le seguenti informazioni:

a) data e luogo di costituzione, nome e indirizzo del notaio;

b) sede principale ed eventuali sedi periferiche;

c) oggetto sociale;

d) breve descrizione dell'attivita' svolta, comprese l'attivita' e le spese in ricerca e sviluppo;

e) elenco dei soci con trasparenza rispetto a fiduciarie, holding, con autocertificazione di veridicita';

f) elenco delle societa' partecipate;

g) curriculum vitae dei soci e del personale la cui prestazione lavorativa e' connessa all'attivita' innovativa delle PMI;

h) indicazione dell'esistenza di relazioni professionali, di collaborazione o commerciali con incubatori certificati, investitori istituzionali e professionali, universita' e centri di ricerca;

i) ultimo bilancio depositato, nello standard XBRL;

l) elenco dei diritti di privativa su proprieta' industriale e intellettuale;

m) sito internet.

4. Le informazioni di cui al comma 3 sono aggiornate entro il 30 giugno e il 31 dicembre di ciascun anno e sono sottoposte al regime di pubblicita' di cui al comma 3.

5. Le informazioni di cui al comma 3 sono rese disponibili, assicurando la massima trasparenza e accessibilita', per via telematica o su supporto informatico in formato tabellare gestibile da motori di ricerca, con possibilita' di elaborazione e ripubblicazione gratuita da parte di soggetti terzi. Le PMI innovative assicurano l'accesso informatico alle suddette informazioni dalla home page del proprio sito Internet.

6. Entro 30 giorni dall'approvazione del bilancio e comunque entro sei mesi dalla chiusura di ciascun esercizio, il rappresentante legale delle PMI innovative attesta il mantenimento del possesso dei requisiti previsti dall'articolo 1, comma 5-undecies, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, introdotto dal comma 1 del presente articolo, e deposita tale dichiarazione presso l'ufficio del registro delle imprese.

7. Entro 60 giorni dalla perdita dei requisiti di cui all'articolo 1, comma 5-undecies, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, introdotto dal comma 1 del presente articolo, le PMI innovative sono cancellate d'ufficio dalla sezione speciale del registro delle imprese di cui al comma 2, permanendo l'iscrizione alla sezione ordinaria del registro delle imprese. Alla perdita dei requisiti e' equiparato il mancato deposito della dichiarazione di cui al comma 6. Si applica l'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 2004, n. 247.

8. Le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, provvedono alle attivita' di cui al presente articolo nell'ambito delle dotazioni finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente.

9. Alle PMI innovative cosi' come definite dall'articolo 1, comma 5-undecies, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, introdotto dal comma 1 del presente articolo, si applicano gli articoli 26, 27, 30, commi 6, 7 e 8, e 32 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221; l'articolo 29 del citato decreto-legge n. 179 del 2012, si applica alle PMI innovative, costituite da non oltre 7 anni, nel rispetto delle condizioni e dei limiti previsti dall'articolo 21 del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014.

10. Al testo unico delle disposizioni in materia di intermediazioni finanziarie di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) alla rubrica del capo III-quater, del titolo III, della Parte II, dopo le parole: "start-up innovative" sono inserite le seguenti: "e le PMI innovative";

b) all'articolo 50-quinquies:

1) alla rubrica, dopo le parole: "start-up innovative" sono inserite le seguenti: "e PMI innovative";

2) al comma 1, dopo le parole: "start-up innovative" sono inserite le seguenti: ", per le PMI innovative, per gli organismi di investimento collettivo del risparmio e per le societa' di capitali che investono prevalentemente in start-up innovative e in PMI innovative";

3) al comma 2, dopo le parole: "start-up innovative" sono inserite le seguenti: ", per le PMI innovative, per gli organismi di investimento collettivo del risparmio e per le societa' di capitali che investono prevalentemente in start-up innovative e in PMI innovative";

c) all'articolo 100-ter, comma 1, dopo le parole: "start-up innovative" sono aggiunte le seguenti: ", dalle PMI innovative, dagli organismi di investimento collettivo del risparmio o altre societa' di capitali che investono prevalentemente in start-up innovative e in PMI innovative".

11. All'articolo 25, del citato decreto-legge n. 179 del 2012, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 2, primo periodo, le parole: "di diritto italiano ovvero una Societas Europea, residente in Italia ai sensi dell'articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917," sono soppresse;

b) al comma 2, la lettera c) e' sostituita dalla seguente: "c) e' residente in Italia ai sensi dell'articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, o in uno degli Stati membri dell'Unione europea o in Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo, purche' abbia una sede produttiva o una filiale in Italia;".

12. All'onere derivante dal comma 9, valutato in 7 milioni di euro per l'anno 2015, in 39,6 milioni di euro per l'anno 2016 e in 26,9 milioni di euro annui a decorrere dal 2017, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.".

Art. 5

Modifiche alla tassazione dei redditi derivanti dai beni immateriali e credito d'imposta per acquisto beni strumentali nuovi

1. All'articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 39, al primo periodo, le parole: "funzionalmente equivalenti ai brevetti" sono sostituite dalle seguenti: ", da disegni e modelli" e il quarto periodo e' sostituito dal seguente: "Nel caso in cui i redditi siano realizzati nell'ambito di operazioni intercorse con societa' che direttamente o indirettamente controllano l'impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa societa' che controlla l'impresa, gli stessi possono essere determinati sulla base di un apposito accordo conforme a quanto previsto dall'articolo 8 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e successive modificazioni.";

b) al comma 41, dopo le parole: "contratti di ricerca stipulati con" sono inserite le seguenti: "societa' diverse da quelle che direttamente o indirettamente controllano l'impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa societa' che controlla l'impresa ovvero con";

c) il comma 42 e' sostituito dal seguente:

"42. La quota di reddito agevolabile e' determinata sulla base del rapporto tra:

a) i costi di attivita' di ricerca e sviluppo, rilevanti ai fini fiscali, sostenuti per il mantenimento, l'accrescimento e lo sviluppo del bene immateriale di cui al comma 39;

b) i costi complessivi, rilevanti ai fini fiscali, sostenuti per produrre tale bene.";

d) dopo il comma 42 e' inserito il seguente: "42-bis. L'ammontare di cui alla lettera a) del comma 42 e' aumentato di un importo corrispondente ai costi sostenuti per l'acquisizione del bene immateriale o per contratti di ricerca, relativi allo stesso bene, stipulati con societa' che direttamente o indirettamente controllano l'impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa societa' che controlla l'impresa fino a concorrenza del trenta per cento del medesimo ammontare di cui alla predetta lettera a).";

e) al comma 44, le parole: "di individuare le tipologie di marchi escluse dall'ambito di applicazione del comma 39 e" sono soppresse.

2. Al fine di diffondere l'innovazione e di stimolare la competitivita' del sistema produttivo, in particolare delle piccole e medie imprese, la Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia, anche attraverso le forme previste dall'articolo 4, comma 9, del presente decreto, provvede a:

a) sistematizzare a scopi informativi e di vendita i risultati della ricerca scientifica e tecnologica svolta negli enti pubblici di ricerca, le competenze scientifico-tecnologiche e le infrastrutture di ricerca presenti negli enti stessi;

b) istituire un sistema per la commercializzazione dei brevetti registrati da universita', da enti di ricerca e da ricercatori del sistema pubblico e disponibili per l'utilizzazione da parte delle imprese;

c) fungere da tramite tra le imprese per lo scambio di informazioni e per la costituzione di reti tecnologiche o di ricerca tra esse.

3. Gli enti pubblici di ricerca sono tenuti a fornire alla Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia le informazioni necessarie per gli scopi di cui al comma 2, lettera a). La Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia e' tenuta a retrocedere i proventi derivanti dalla vendita o dalla cessione del diritto d'uso di un brevetto o di un altro titolo di proprieta' intellettuale, al netto dei costi, all'ente pubblico di ricerca di provenienza del brevetto stesso, che le abbia conferito mandato per la vendita o la cessione. Le universita' possono stipulare accordi, contratti e convenzioni con la Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia per la valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica e tecnologica, secondo le modalita' previste dal presente articolo per gli enti pubblici di ricerca. Al fine di diffondere l'innovazione nel sistema delle piccole e medie imprese, la Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia puo' stipulare accordi, convenzioni e contratti, comunque denominati, con il sistema camerale, con le associazioni delle imprese, con i distretti industriali e con le reti d'impresa. Le funzioni previste dai commi 2 e 3, sono svolte dalla Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

4. All'onere derivante dal comma 1, valutato in 36,9 milioni di euro per l'anno 2016, in 33,3 milioni di euro per l'anno 2017, 40,3 milioni di euro per l'anno 2018 e in 35 milioni di euro annui a decorrere dal 2019, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 6

Prestito indiretto per investitori istituzionali esteri

1. All'articolo 26, comma 5-bis, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, le parole da: "organismi di investimento collettivo" a "n. 917" sono sostituite dalle seguenti: "investitori istituzionali esteri, ancorche' privi di soggettivita' tributaria, di cui all'articolo 6, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 1° aprile 1996, n. 239, soggetti a forme di vigilanza nei paesi esteri nei quali sono istituiti".

Art. 7

Societa' di servizio per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese

1. L'articolo 15 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164 e' sostituito dal seguente:

"Articolo 15. (Societa' di servizio per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese).

 1. Il Governo, al fine dell'istituzione di una societa' per azioni (di seguito, la "Societa'") per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese con sede in Italia, promuove la sottoscrizione del capitale da parte di investitori istituzionali e professionali. La Societa' intraprende iniziative per il rilancio di imprese industriali o gruppi di imprese con sede in Italia (di seguito, le "Imprese") che, nonostante temporanei squilibri patrimoniali o finanziari, siano caratterizzate da adeguate prospettive industriali e di mercato, ma necessitino di ridefinizione della struttura finanziaria o di adeguata patrimonializzazione o comunque di interventi di ristrutturazione. La Societa' opera secondo i principi di economicita' e convenienza propri degli operatori privati di mercato, anche mediante l'utilizzo di strumenti finanziari e veicoli societari e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, salva l'eventuale concessione di garanzie onerose di cui al comma 4.

2. La Societa' ha lo scopo di promuovere e realizzare operazioni di ristrutturazione, di sostegno e riequilibrio della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese, favorendo, tra l'altro, processi di consolidamento industriale. A tal fine, la Societa' puo' investire capitale raccolto in proprio, compiere operazioni di finanziamento, acquisire o succedere in rapporti esistenti anche ridefinendone le condizioni e i termini, al servizio dello sviluppo operativo e dei piani di medio-termine all'uopo predisposti, compreso l'affitto o la gestione di aziende, rami di aziende o siti produttivi.

3. Il capitale della Societa' e' sottoscritto da investitori istituzionali e professionali. La sottoscrizione del capitale azionario della Societa', con eventuale emissione di azioni anche di diversa categoria, come l'apporto al patrimonio netto tramite strumenti finanziari di diversa tipologia avviene nel quadro di un progetto ad esecuzione progressiva. L'articolazione delle categorie di azioni e delle tipologie di strumenti finanziari e la definizione dell'organizzazione del governo societario sono volte a favorire la raccolta delle risorse fra investitori di tipologia diversificata (di seguito, gli "Investitori"). Per lo stesso fine alcune categorie di investitori possono avvalersi della garanzia dello Stato nel limite delle risorse di cui al successivo comma 8. Agli azionisti che non si avvalgono della garanzia dello Stato sono riconosciuti i particolari diritti previsti dallo statuto della Societa'.

4. Gli azionisti che si avvalgono della garanzia dello Stato riconoscono allo Stato un corrispettivo per la garanzia, orientato al mercato in conformita' alla normativa della UE in materia, anche a valere sulla quota degli utili ad essi distribuiti.

5. I soggetti che concorrono alla gestione della Societa' operano in situazione di completa neutralita', imparzialita', indipendenza e terzieta' rispetto agli Investitori. L'organizzazione dei flussi informativi e' indirizzata alla trasparenza dei processi e alla responsabilizzazione dei soggetti coinvolti negli stessi.

6. Obiettivo della Societa' e' la cessione delle partecipate ovvero il trasferimento dei beni e rapporti oggetto del singolo investimento entro il termine stabilito dallo statuto. La societa' deve distribuire almeno i due terzi degli utili prodotti.

7. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro dello sviluppo economico, sono definite le caratteristiche e la quota massima di coperture della garanzia, i criteri e le modalita' di concessione ed escussione della garanzia stessa e gli obblighi verso lo Stato dei soggetti che si avvalgono della garanzia. Lo schema di decreto e' trasmesso ai competenti organi dell'Unione europea per gli eventuali assensi.

8. Le disponibilita' in conto residui iscritte in bilancio per l'anno 2015, relative all'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 37, comma 6, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, sono versate nell'anno 2015, nel limite di euro 300.000.000,00, ad apposita contabilita' speciale, di nuova istituzione, a copertura delle garanzie dello Stato previste dal presente articolo.

Art. 8

Ricorso facoltativo alla provvista CDP per banche e intermediari finanziari che erogano finanziamenti alle PMI

1. I contributi di cui all'articolo 2, comma 4, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, possono essere riconosciuti alle piccole e medie imprese che abbiano ottenuto un finanziamento, compresa la locazione finanziaria per le finalita' di cui al comma 1 dello stesso articolo 2, non necessariamente erogato a valere sul plafond di provvista costituito, per le finalita' di cui all'articolo 3, comma 4-bis del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti.

2. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono stabiliti i requisiti, le condizioni di accesso e le modalita' di erogazione dei contributi di cui al comma 1.

Art. 9

Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione in legge.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.

E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addi' 24 gennaio 2015

Il Presidente del Senato della Repubblica nell'esercizio delle funzioni del Presidente della Repubblica, ai sensi dell'articolo 86 della Costituzione GRASSO Renzi, Presidente del Consiglio dei ministri Guidi, Ministro dello sviluppo economico Visto, il Guardasigilli: Orlando

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