CAPACITÀ DI INTENDERE E DI VOLERE

La capacità di intendere e di volere indica l'attitudine del soggetto a comprendere le conseguenze delle proprie azioni ed a resistere agli impulsi esterni, adottando comportamenti che sono frutto di scelte libere e responsabili. In diritto civile, la capacità di intendere e di volere è uno dei presupposti della capacità di agire, intesa, a sua volta, come l'attitudine ad essere titolare di diritti e di doveri, e si acquista, di regola, al compimento del diciottesimo anno di età, ma può anche mancare a causa di infermità mentale o di condanna penale (in quest'ultimo caso, come conseguenza di interdizione o inabilitazione). In diritto penale, la capacità di intendere e di volere è uno dei presupposti dell'imputabilità; l'art. 85, comma II, c.p., infatti, dispone testualmente: "è imputabile chi ha la capacità di intendere e di volere".