INDIZIO

L'indizio viene definito come "prova critica" perché, al contrario della "prova rappresentativa" o "storica" (costituita da un ragionamento logico, secondo il quale, da un fatto noto si ricava, mediante rappresentazione, l'esistenza di un fatto da provare), consiste in un ragionamento che, da un fatto provato, permette di ricavare un ulteriore fatto da dimostrare: in sostanza, il collegamento tra la circostanza provata e quella da provare è rappresentato da una combinazione tra il ragionamento induttivo e quello deduttivo, basata su una massima di esperienza o su una legge scientifica. In diritto processuale penale, il giudice ha la possibilità di desumere l'esistenza di un fatto anche da una prova indiziaria, tuttavia, l'art. 192, comma II, c.p.p. dispone che si deve trattare di indizi "gravi, precisi e concordanti": la gravità riguarda il grado di convincimento, per cui un indizio è tanto più grave quanto maggiore è il suo grado di convincimento; la precisione attiene alla capacità dell'indizio di non essere suscettibile di differenti interpretazioni; la concordanza si rinviene quando tutti gli indizi convergono su una stessa conclusione.