Cos'è l'emergenza?

Psicologia dell'Emergenza: Il significato di Emergenza.



A cura di MONICA ISABELLA VENTURA

Psicologa Psicoterapeuta ad orientamento Bioenergetico.

La psicologia dell'emergenza.

Il 24 febbraio 1992 la legge n° 225 decreta la nascita del “Servizio Nazionale della Protezione Civile” al cui interno si menzionano gli Aspetti di Psicologia.

Il ruolo del Dipartimento di P.C. risulta essere quello di un direttore di orchestra che in “tempo di pace” lavora sul perfetto accordo di tutti gli strumenti che compongono il suo partèr, mettendolo in condizione di massima efficacia nel caso di arrivo di una data concertistica.

In Emergenza il coordinamento deve essere tale da infondere un suono e non uno stridore, non una forzatura, ogni singola associazione aderente al sistema di P.c. si allinea alle procedure provate ed affinate, unendosi alla” rete “che creerà il sostegno sociale.

Le attività di protezione civile si alternano tra queste quattro fasi

 previsione, prevenzione, soccorso, superamento dell’emergenza, che consentono di garantire un servizio ciclico di cura territoriale.

Il Dipartimento corredato da tutte le funzioni di soccorso nazionale si pregia della presenza del sistema volontaristico tra le cui specializzazioni è compresa l’assistenza Psicosociale attinente  alla FUNZIONE 2, sanitaria.

La Psicologia dell’Emergenza inizia a radicare sul nostro territorio nazionale dal 1909 maremoto  che colpì Messina e Reggio Calabria e mediante le molte emergenze trascorse si arriva al formale riconoscimento della funzione , avventura nel 6 Aprile 2001 da cui sono emerse nuove e specifiche note in merito.

  • La Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13  giugno 2006, definisce i Criteri di massima sugli interventi psicosociali da attuare nelle catastrofi.

«L’équipe, in rapporto alle  varie fasi dell’intervento ed agli specifici bisogni emergenti, deve poter consentire la realizzazione delle manovre prioritarie per la sopravvivenza fisica dei destinatari dell’intervento e provvedere alla tutela della salute psichica attraverso  l’attivazione di tutte le risorse personali e comunitarie.»

 

«Destinatari primari degli interventi di supporto ... sono le vittime dirette di eventi dirompenti ed improvvisi ... I testimoni diretti di fatti gravemente lesivi ... I familiari delle vittime, i soccorritori, professionisti e volontari. ...  Oltre che i singoli individui, destinatari di intervento possono essere  interi gruppi sociali quali famiglie, squadre di soccorso, team operativi e altri gruppi: in tali casi l’intervento deve consentire di far mantenere o riacquisire relazioni positive e costruttive

L’attività delle equipe psicosociali si dipana tra:

fase di stabilizzazione 24/48 ore,

-assistenza immediata 30/45 giorni,

-assistenza Estesa dai 40giorni ai 3 mesi,

-Assistenza Continuata successivi ai 3 mesi in perfetto accordo con i servizi territoriali o in loro sostituzione.

Cos'è l'emergenza?

Il significato di Emergenza che preferisco è inteso come Atto di Emersione, predisposizione all’emersione di tutti gli aspetti che fino al momento prima apparivano nascosti alla vista, all’udito, all’olfatto ed al raziocinio, una prospettiva diversa da quella giornalistica che mostra l’evento emergenziale come situazione di estrema pericolosità pubblica, tale da richiedere l’adozione di interventi eccezionali.

Il concetto che ritengo, meglio di altri, può chiarire il significato profondo di eventi complessi è espresso in queste parole:

“Emergenza è un termine complessivo che indica un insieme di condizioni particolari che coinvolgono un clima emotivo, una risposta organizzativa, un insieme di condizioni ambientali.” (Castelli, Sbattella, 2003)

La definizione delinea i confini sistemici del fenomeno emergenziale da cui dipartono procedure e coordinamenti, al punto da ritenere fondamentale la conoscenza di alcune caratteristiche quali:

ENTITA’ DELL’IMPATTO

• DIMENSIONE SOCIALE DELL’EMERGENZA

• DIMENSIONE STRESSOGENA DELL’EVENTO

 • DIMENSIONE DI IMPREVEDIBILITA’ DELL’EVENTO

 Secondo la legislazione italiana l’emergenza assume un significato di CONDIZIONE ORGANIZZATIVA nell’art. 5 della legge 225 del 24.02.92 si delinea il confine di ogni situazione fuori dall’ ordinario, riconducibili a tre categorie di incidenti:

• Incidenti semplici

• Incidenti complessi

• Catastrofi o Disastri

Incidenti semplici

Si definiscono Incidenti Semplici gli eventi naturali o annessi alle attività dell’uomo fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti per via ordinaria. (incidente stradale,piccolo incendio, frana etc)

Incidenti complessi

Gli Incidenti Complessi costituiscono situazioni in cui sono coinvolte contemporaneamente decine di persone, le azioni saranno fronteggiate mediante il coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria disponendo e coordinando il rapido schieramento di soccorritori appartenenti a diverse organizzazioni (Sanitari, VVF, Forze dell’ordine, Operatori della PC volontari e non) ed utilizzando procedure non ordinarie.

Catastrofi o Disastri

Nelle Catastrofi o Disastri le vittime pur essendo di numero limitato, necessitano dell’impiego di infrastrutture, apparati, sistemi di comunicazione, organizzazioni e tessuto sociale, il cui intervento necessita di utilizzo di mezzi non ordinari.

Un Esempio può essere costituito dall’idea di un’ azione di evacuazione, per cui si pianificano sulla popolazione azioni di orientamento; soccorso sanitario; ricongiungimento; messa in sicurezza, ripristino delle reti di comunicazione .

In Protezione Civile la parola emergenza indica quindi una precisa configurazione situazionale, che a seconda della tipologia di incidente, è caratterizzata da un insieme di bisogni, di risposte possibili, di norme e di procedure di attivazione.

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