Regolamento Europeo sulla privacy: in arrivo il D.Lgs. di recepimento.

Ormai imminente il nuovo Decreto Legislativo in materia di protezione dati personali.



Finalmente ci siamo!

E' proprio il caso di dirlo, il Governo italiano proprio in "zona Cesarini" sta per "partorire" il Decreto Legislativo che andrà sostanzialmente a recepire l'ormai noto Regolamento Europeo (Regol. n. 679/2016) in materia di protezione dei dati personali che ha completamente rivisitato la normativa del settore.

Il Regolamento Europeo, emanato ormai quasi da due anni (il 27 aprile 2016), entrerà infatti a tutti gli effetti in vigore negli stati membri dell'UE a partire dal 25 maggio 2018 senza possibilità di proroghe o richieste di rinvii e ad oggi fatta eccezione per qualche paese, la maggioranza deve ancora provvedere ad adottare la normativa nazionale di armonizzazione tra la disciplina europea e quella interna.

Per le principali novità introdotte dal Regolamento Europeo è possibile leggere l'articolo al seguente link.

L'Italia è tra i paesi che ancora non hanno adottato la propria normativa nazionale, infatti la disciplina attualmente è ancora saldamente ancora al D. Lgs. 196/2003 (Codice della Privacy), seppur il Parlamento italiano abbia già previsto nella Legge 25 ottobre 2017 n. 163 la delega al Governo per il recepimento di alcune direttive e l'adozione di atti dell'Unione Europea.

  • Cosa prevede tale Legge delega?

L'art. 11 prevede in sostanza che per l'attuazione della direttiva UE 2016/680 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 - relativa alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali, nonchè alla libera circolazione di tali dati e che abroga la decisione quadro 2008/977/GAI del Consiglio, il Governo deve seguire, oltre i principi e criteri direttivi di cui all'articolo 1, comma 1, anche il criterio direttivo specifico di prevedere, per le violazioni delle disposizioni adottate a norma della citata direttiva, l'applicazione della pena detentiva non inferiore nel  minimo a sei mesi e non superiore nel massimo a cinque anni, ferma restando la disciplina vigente per le fattispecie penali già oggetto di previsione. 
Finalmente il 21 marzo 2018 il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro della giustizia, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione dell’art. 13 della legge di delegazione europea 2016-2017 (la richiamata legge 25 ottobre 2017, n. 163), introduce disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento Europeo relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati.

Il comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri riporta anche che il vigente Codice in materia di protezione dei dai personali, il D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, sarà abrogato e la nuova disciplina in materia sarà rappresentata principalmente dalle disposizioni del suddetto Regolamento immediatamente applicabili e da quelle recate dallo schema di decreto volte ad armonizzare l’ordinamento interno al nuovo quadro normativo dell’Unione Europea in tema di tutela della privacy.

Un primo passo dunque seppur "in extremis" è stato fatto, ora l'attesa è tutta rivolta alla pubblicazione del Decreto per verificare soprattutto quali saranno le effettive sanzioni per chi, pur avendo l'obbligo, non si adeguerà alle nuove disposizioni.

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