Art. 2946 Codice Civile. Prescrizione ordinaria.

2946. Prescrizione ordinaria.

Salvi i casi in cui la legge dispone diversamente (1), i diritti si estinguono per prescrizione con il decorso di dieci anni [c.c. 480, 2953] (2).

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(1) La legge dichiara imprescrittibili i diritti e le azioni di cui agli artt. 248, 263, 533, 948, 1422 c.c.

(2) Sono previsti dalla legge termini diversi di prescrizione quali: a) di sei mesi: artt. 1512, 2954 c.c.; artt. 418, 438 c. nav.; art. 94 L. camb. (R.D. 14 dicembre 1933, n. 1669) e art. 75 L. ass. (R.D. 21 dicembre 1933, n. 1736); b) di un anno: artt. 265, 1449, 1495, 1497, 1522, 1541, 1669, 2226, 2849, 2950, 2951, 2952, 2955 c.c.; artt. 383, 395, 418, 481, 487, 547, 573 c. nav.; art. 94 L. camb. (R.D. 14 dicembre 1933, n. 1669) e art. 75 L. ass. (R.D. 21 dicembre 1933, n. 1736); c) di due anni: artt. 763, 1667, 2947, 2952 c.c.; artt. 240, 373, 487, 500, 509, 513, 577, 855, 937, 992, 995 c. nav.; d) di tre anni: artt. 495, 502, 848, 2956 c.c.; art. 973 c. nav.; e) di cinque anni: artt. 387, 428, 482, 524, 526, 591, 606, 609, 624, 646, 761, 775, 1442, 2903, 2947, 2948, 2949 c.c.; f) di nove anni: art. 1870 c.c.; g) di venti anni: artt. 954, 970, 1014, n. 1, 1026, 1073, 2880 c.c. La Corte costituzionale, con sentenza 22-29 aprile 1971, n. 86 (Gazz. Uff. 5 maggio 1971, n. 112), ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità nella parte in cui consente che la prescrizione del diritto di credito, del diritto al risarcimento del danno ex art. 2116 del codice civile e del diritto all'assunzione in pianta stabile vantato dal prestatore dell'opera subordinato decorra durante lo svolgimento del rapporto di lavoro, in riferimento agli articoli 3, 24 e 36 Cost. Con successiva sentenza 7-21 maggio 1975, n. 115 (Gazz. Uff. 28 maggio 1975, n. 140), ha dichiarato inammissibili per difetto di rilevanza le questioni di legittimità in riferimento agli articoli 3, 24 e 36 Cost. Con altra sentenza 25 maggio-1° giugno 1979, n. 40 (Gazz. Uff. 13 giugno 1979, n. 161), ha dichiarato non fondata, nei sensi di cui in motivazione, la questione di legittimità che consente il decorso della prescrizione decennale di diritti del lavoratore in costanza del rapporto, in riferimento agli articoli 3 e 24 Cost. La stessa Corte, con sentenza 25 maggio-1° giugno 1979, n. 41 (Gazz. Uff. 13 giugno 1979, n. 161), ha dichiarato non fondata, nei sensi di cui in motivazione, la questione di legittimità nella parte in cui consente la decorrenza della prescrizione durante il rapporto di lavoro, relativamente a diritti del lavoratore non aventi carattere immediatamente retributivo, in riferimento all'articolo 3, comma secondo, Cost. e agli articoli 36 e 38, secondo comma, Cost.

GIURISPRUDENZA

  • Il diritto al rimborso di canoni periodici indebitamente versati, quali i canoni pagati per il servizio idrico integrato, non ha carattere periodico; esso, pertanto, non è soggetto al termine di prescrizione quinquennale di cui all'art. 2948 c.c., n. 4, ma all'ordinario termine decennale di prescrizione, che decorre dalle date dei singoli pagamenti. Cass. civ., sez. Ii, 19 gennaio 2020 n. 1998
  • L'eccezione di prescrizione del credito tributario maturata successivamente alla notifica della cartella di pagamento, sollevata dal curatore in sede di ammissione al passivo fallimentare, è devoluta alla cognizione del giudice delegato (in sede di verifica dei crediti) e del tribunale (in sede di opposizione allo stato passivo e di insinuazione tardiva), e non già del giudice tributario, segnando la notifica della cartella il consolidamento della pretesa fiscale e l'esaurimento del potere impositivo. Cass. Sez. Un., 24 dicembre 2019, n. 34447
  • In tema di IVA, il credito erariale per la riscossione dell'imposta (a seguito di accertamento divenuto definitivo) è soggetto non già al termine di prescrizione quinquennale previsto dall'art. 2948, n. 4, c. c. "per tutto ciò che deve pagarsi periodicamente ad anno o in termini più brevi", bensì all'ordinario termine di prescrizione decennale di cui all'art. 2946 c.c, in quanto la prestazione tributaria, attesa l'autonomia dei singoli periodi d'imposta e delle relative obbligazioni, non può considerarsi una prestazione periodica, derivando il debito, anno per anno, da una nuova ed autonoma valutazione in ordine alla sussistenza dei presupposti impositivi. Cass. civ., 17 dicembre 2019, n. 33266
  • In caso di proposizione di azione revocatoria ordinaria mediante ricorso ex art. 702 bis c.p.c., il termine di prescrizione non è validamente interrotto dal solo deposito del ricorso nella cancelleria del giudice adito, atteso che, trattandosi di azione che può essere introdotta a scelta dell'attore sia con ricorso che con atto di citazione, non sussiste l'esigenza di evitare che sul soggetto che agisce in giudizio ricadano i tempi di emanazione del decreto di fissazione dell'udienza con conseguente compressione del termine assegnato dal legislatore per l'esercizio del diritto di difesa.Cass. civ. 12 settembre 2019, n. 22827
  • Il diritto ad una somma di denaro pari a otto euro per ciascuna giornata di detenzione in condizioni non conformi ai criteri di cui all'art. 3 della CEDU, previsto dall'art. 35-ter, comma 3, della legge n. 354 del 1975, come introdotto dall'art. 1 del d.l. n. 92 del 2014, conv. con modif. dalla legge n. 117 del 2014, si prescrive in dieci anni, trattandosi di un indennizzo che ha origine nella violazione di obblighi gravanti "ex lege" sull'amministrazione penitenziaria. Cass. civ., 29 agosto 2019, n. 21789